Ex Capitale Del Principato Ultra Fino Al 1806
Scopri Montefusco
Un tempo città… fino al 1806 capitale del Principato Ultra… oggi un piccolo borgo dell’Irpinia con non più di 1.300 abitanti.
Ti trovi a Montefusco e desideri scoprire cosa c’è di bello da visitare? Un posto dove dormire? Un luogo in cui gustare qualche buon piatto della tradizione?
Sei nel posto giusto!
In questa pagina avrai a portata di mano tutte le informazioni per rendere la tua visita al piccolo borgo irpino una piacevole esperienza multisensoriale.
dove dormire a Montefusco?
Ti trovi nelle vicinanze di Montefusco e sei alla ricerca di un posto dove dormire? Magari sei alla ricerca di un B&B ? Noi di Vadogustando ti consigliamo un posto davvero carino nelle vicinanze, in un borgo altrettanto interessante, nel cuore della Città Fantasma di Apice Vecchia
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"Chi Trase A Montefusco E Pò Se N'esce Pò Di' Che Nata Vota Nterra Nasce"
Chi non ha mai sentito parlare dello “Spielberg dell’Irpinia“?
In origine i Longobardi eressero un castrum a pianta quadrangolare. Si trattava di una struttura difensiva cinta da mura, con tre Porte : Porta Canale, Porta Tezza e Porta San Bartolomeo (quest’ultima ancora ben conservata). La piccola fortezza, successivamente, fu ampliata e rafforzata dai Normanni, poi dagli Svevi, poi dagli Angioini ed infine dagli Aragonesi. Furono proprio questi ultimi, nel XIV secolo, a trasformare il castello di Montefusco in Tribunale della Regia Udienza Provinciale del Principato Ultra ed i sotterranei divennero una delle carceri più dure del Regno di Napoli.
Nel 1851 per volere di Ferdinando II, il carcere-tribunale di Montefusco fu trasformato nel più temuto bagno penale di prima classe, destinato esclusivamente ai rei di Stato. Fu soprannominato “lo Spielberg dell’Irpinia” tanta era la durezza del trattamento riservato ai prigionieri.
Le storie spaventose dei maltrattamenti inferti ai prigionieri e la cattiva fama delle prigioni di Montefusco, sono ben riassunte in un proverbio popolare: “Chi trase a Montefusco e pò se n’esce pò di che nata vota nterra nasce” – che significa: “Chi entra a Montefusco e ne esce vivo, è come se fosse rinato.”
Il carcere continuò a svolgere le sue funzioni, fino al 1877, per poi divenire carcere mandamentale fino al 1923.
Dal 1928 è divenuto monumento nazionale.
Cosa Devi assolutamente visitare a Montefusco ?
Da qualsiasi parte si provenga, Montefusco appare come un piccolo presepe: una striscia di case che accompagna dolcemente l’intero monte, dominato dal Monastero di Santa Caterina e dal Campanile di San Giovanni del Vaglio.
Uno sguardo verso l’infinito: è questo ciò che si prova dal piccolo monte posto a cavallo fra le due province di Avellino e Benevento, in una semplice passeggiata basterà voltare lo sguardo di qualche grado per ammirare l’Alta Irpinia, poi il Sannio la Valle sul Calore e ancora la Valle del Sabato.
Noi di VadoGustando ti consigliamo di visitare il “Convento dei Frati Cappuccini di Sant’Egidio”, costruito tra il 1625 ed il 1630, grazie ad un obolo di un devoto di Sant’Egidio. In questo convento sarà possibile far visita alla piccola cella dove soggiornò San Pio da Pietrelcina dal novembre del 1908 al maggio 1909.
le arti di Montefusco
montefusco è: arti antiche e tradizioni
Come la maggior parte dei piccoli borghi italiani, Montefusco è custode di cultura, arti antiche e tradizioni.
Tombolo di Montefusco
Il Tombolo, chiamato anche “pizzillo”, è una forma di lavorazione artigianale molto complessa di filati, eseguita con fuselli seguendo uno schema disegnato su cartoncino, tenuto con spilli.
Non si sa esattamente da quanto tempo la lavorazione del tombolo sia presente a Montefusco. L’arte del “pizzillo” veniva e viene utilizzata per la preparazione dei corredi delle giovani donne, per i paramenti sacri, ma non solo… con l’evolversi delle generazioni anche l’utilizzo del tombolo è cambiato: gioielli, abiti da sposa, bomboniere e tanto tanto altro.
Una curiosità: vari lavori a tombolo sono stati eseguiti con filati d’oro e d’argento nel Convento delle Suore Domenicane in dono ai Papi.
Ceramica di montefusco
Montefusco era, in passato, uno dei centri produttori di ceramiche in Campania.
Derivata dalle influenze bizantine e islamiche le ceramiche di Montefusco conobbero il periodo di massima notorietà intorno al sedicesimo secolo. Venivano vendute in tutta Italia, come documentato da vari studiosi.
Trattasi di ceramiche di impostazione barocca arricchita di colori e fantasie con forti influenze della tradizione arabo islamica.
Fino ai primi decessi della prima metà del secolo scorso era ancora attiva l’ultima fornace presente sul territorio.
Attualmente sono presenti dei laboratori sul territorio che riproducono elementi dell’antica ceramica.
l'amore per la terra produce solo buoni frutti.
Ma ogni terra non produce ogni frutta….
Territorio a vocazione prevalentemente agricola, Montefusco è uno degli otto comuni che danno vita al Greco di Tufo DOCG
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Dove Mangiare a Montefusco?
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