Finalmente anche la città di Benevento ha una braceria degna di nota. La nostra seconda visita da Antoel ci ha riservato una piacevolissima sorpresa, dando uno sguardo al menù abbiamo scoperto una fantastica selezione di carni, confermata poi dalla vista del fornito “frigorifero” dedicato alla stagionatura delle carni.
Antoel è un grazioso ristorante situato nel cuore della piccola città di Benevento, praticamente si trova alle porte del centro storico, a noi di VadoGustando piace etichettarlo con il termine #UrbanRestaurant, un po’ per il suo stile urban/industrial un po’ per via delle sue proposte, assolutamente attuali rivisitate in chiave moderna ed in grado di mettere d’accordo un po’ tutti.
La passione del giovanissimo Chef Antonio Pacchiano e di sua moglie Elena per la ristorazione e per la cucina hanno consentito di inserire, di recente, eccezionali proposte di carne alla brace e ce n’è per tutti i gusti. E’ possibile ordinare carni nazionali ed estere, differenti tagli e soprattutto differenti livelli di frollatura.
In poco tempo, la carne, da Antoel, da semplice comparsa sta diventando una coprotagonista.
Un’ attenta selezione di validi allevamenti e una scelta di prodotti italiani di altissima qualità all’origine, accompagnate da metodi di cottura che rispettano e valorizzano la materia prima, garantiscono un’ esperienza indimenticabile anche per i più attenti #MeatLovers.
La Fiorentina, La TBone, la Tomahawk e le tagliate sono le grandi protagoniste di un menù selezionatissimo che si caratterizza per la scelta di tagli con alti gradi di marezzatura e lunghi periodi di frollatura.
Sì, una delle caratteristiche delle carni della Braceria Antoel è la frollatura, essa mediamente va dai 30 ai 100 giorni ed è proprio in questo periodo che la carne di qualità sviluppa sapori e profumi che uniti ad una impeccabile cottura conferiscono alla carne un sapore intenso, morbidezza e succosità al palato.
Possiamo concludere affermando che il nostro è stato un piacevolissimo ritorno, ed anche una divertentissima esperienza dal momento che lo chef Antonio Pacchiano spesso esegue il servizio in sala provvedendo direttamente al taglio e all’impiattamento con uno scenografico flambé.